Dal Guatemala il resoconto del nostro primo progetto internazionale

È accanto all’associazione Sulla Strada Onlus, attiva in Guatemala dal 2001 con programmi e interventi di scolarizzazione, che la nostra Fondazione ha avviato il suo primo progetto internazionale. Dal 2007 infatti siamo parte del “Progetto salute” grazie al quale nel villaggio La Granadilla è stato realizzato il poliambulatorio Yatintò, “mi prendo cura di te” in lingua maya, dove vengono curati i pazienti, adulti e bambini, provenienti anche dalle zone limitrofe.

Qui come ci racconta il dottor Camelo Falzone della sezione ANDI Agrigento, che è stato in missione in Guatemala per tre settimane a cavallo tra gennaio e febbraio ad avere il maggior numero di utenti è l’ambulatorio dentistico che funziona con regolarità, grazie anche alla presenza dei volontari e all’invio di materiali di consumo e farmaci dall’Italia.

Da quest’anno, inoltre, una convenzione con l’Università San Carlo di Città del Guatemala ha fatto sì che all’ambulatorio fosse assegnato un tirocinante dentista presente tutti i giorni. Questo giovane e futuro collega, oltre a effettuare le visite ambulatoriali, si reca anche nella scuola locale per formare i bambini in generale sull’educazione all’igiene e alla salute dentale e visita le famiglie a domicilio per informarle sulle più basilari norme di prevenzione delle malattie della bocca.

Sono tornato in Guatemala – prosegue Falzone – per la seconda volta dopo una prima esperienza due anni fa ed è stato davvero emozionante. La gente lì non dimentica, ho trovato lo stesso calore e la stessa accoglienza, per me è stato come sentirmi in famiglia. Spero di poterci tornare nuovamente entro la fine di quest’anno, magari con mia moglie per far vivere anche a lei questa esperienza unica, e poter curare ancora molte persone.

Purtroppo al mio arrivo ho trovato che la sterilizzatrice dell’ambulatorio era rotta, spero ci sia la possibilità di poterla sostituire presto, magari con una acquistata direttamente in Guatemala. È importante, per questo tipo di strumentazioni, potersi rifornire direttamente in loco; la tecnologia è meno recente ma si può almeno provare ad aggiustare o sostituire le parti rotte, cosa più difficile, se non impossibile, con strumenti più all’avanguardia.

A questo proposito, Fondazione si è già impegnata a sostituire l’autoclave e la nuova macchina verrà consegnata a breve all’associazione Sulla Strada. Si tratta di un modello offertoci da un’azienda sempre sensibile alle nostre richieste e con caratteristiche adattabili alle esigenze locali.

All’interno del poliambulatorio la sezione odontoiatrica è quella che sta lentamente raggiungendo l’autosostenibilità. Considerando infatti le entrate, che derivano dalle visite effettuate durante l’anno per cui i pazienti che ritengono di poterlo fare pagano un contributo simbolico, e le uscite, che consistono negli stipendi di medici e assistenti e nell’approvvigionamento dei farmaci, il bilancio annuale si chiude in sostanziale pareggio. Cosa non da poco in una realtà come questa e che rende questo primo e storico progetto di cooperazione internazionale un esempio da seguire anche in altre realtà.

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