Michele Demasi

Consigliere di Fondazione ANDI

Abbiamo fatto due chiacchiere con lui sulla Fondazione: ecco cosa ci ha risposto.

  • Domanda “di rito”: perché hai scelto di impegnarti con Fondazione ANDI?

Facevo parte del direttivo ANDI Catanzaro e stavo cercando un modo per far conoscere meglio Fondazione ANDI nel mio territorio, quando si è presentata la possibilità di entrare a far parte dell’esecutivo della Fondazione. Avevo già esperienza di volontariato odontoiatrico e l’idea che potessi in qualche modo rendermi utile nel sociale mi ha subito entusiasmato.

 

  • Promotore di “Adotta un Sorriso di Un Bambino” nella tua città (Catanzaro) e dentista volontario in Madagascar: consiglieresti a un tuo collega di aderire a questi due progetti? Perché?

Si tratta di due progetti molto importanti, che naturalmente consiglierei a qualsiasi collega.

“Adotta un Sorriso di un Bambino” nasce per aiutare i minori in affido delle nostre città, direttamente nei nostri studi: il dentista volontario che sceglie di aderire a questa iniziativa curerà un bimbo gratuitamente nel proprio studio; è quello che chiamiamo volontariato a Km zero, che chiunque di noi può fare con un impegno minimo ed una ricaduta importantissima in termini di aiuto a persone che ne hanno realmente bisogno.

Il Madagascar è un progetto diverso, in partnership con Change Onlus (un’altra associazione di volontariato italiana): per me ha rappresentato e rappresenta un momento straordinario, professionalmente ed umanamente. Si tratta di un progetto di volontariato internazionale, in una zona molto bella ed abitata da gente meravigliosa, ma che ha un fortissimo bisogno di aiuto, di ogni tipo. E’ stato allestito un ambulatorio odontoiatrico ben equipaggiato, con due riuniti; vicino c’è una struttura sanitaria più grande, con un medico responsabile del posto: non si tratta quindi una esperienza di volontariato come dire “estremo”, ma di un progetto che mi sento di consigliare anche a colleghi che non siano mai stati in missioni all’estero. Le condizioni climatiche del Madagascar, inoltre, sono molto buone, per cui è possibile programmare partenze in ogni periodo dell’anno.

 

  • Sei il consigliere più giovane di Fondazione ANDI: secondo te, come e perché un giovane può arricchirsi personalmente e professionalmente prendendo parte a un progetto solidale?

Credo, anzi sono convinto, che partecipare ad un progetto solidale sia un’esperienza che ognuno di noi dovrebbe fare, almeno una volta: essere volontari significa dare qualcosa, ma anche ricevere molto. Riuscire a vivere questa esperienza in età giovane riesce a far vedere la professione sotto una luce diversa, meno legata ai problemi quotidiani…è come se questi problemi venissero resettati di colpo: direi che sono esperienze da consigliare ai giovani, ma anche ai meno giovani!

 

  • Tre aggettivi per raccontarti.

Tenace, riflessivo e generoso.

 

  • Tre parole per descrivere Fondazione ANDI.

Fondazione ANDI è fatta da persone appassionate, che credono fortemente nei valori del volontariato, con grande trasparenza e generosità.

 

  • Cosa vorresti riuscisse a fare Fondazione ANDI nei prossimi 3 anni?

Vorrei che Fondazione ANDI continuasse ad occuparsi delle fasce più deboli, sia in Italia che all’estero, riuscendo sempre più a cooperare con altre realtà già attive nel volontariato ma anche portando avanti i propri progetti. Inoltre, sarei davvero felice di vedere aumentare il numero dei nostri volontari attivi.

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