Adotta un sorriso di un bambino: accordo siglato anche a Reggio Emilia

Con la stipula dell’accordo con il Comune avvenuta lo scorso 12 novembre, anche Reggio Emilia è ufficialmente entrata tra le città in cui Fondazione ANDI è presente con il progetto “Adotta un sorriso di un bambino”. Il protocollo d’intesa è stato siglato dal sindaco del capoluogo emiliano, Luca Vecchi, dal presidente della sezione provinciale ANDI, Gianluca Davoli, e dal consigliere di Fondazione ANDI, Guido Corradi. Erano inoltre presenti il vicesindaco con delega al welfare, Matteo Sassi, e la dirigente dei servizi sociali, Germana Corradini.
Grazie a questo accordo a essere curati gratuitamente saranno bambini e ragazzi temporaneamente ospiti di comunità educative e residenziali, inseriti in famiglie affidatarie o affiancati a domicilio da educatori, per fragilità personali e parentali accertate. Tra questi, in tutto circa 300, i servizi sociali del Comune segnaleranno ai colleghi dentisti che si sono già resi disponibili i minori maggiormente bisognosi di cure odontoiatriche. Al momento il numero di professionisti che aderiscono al progetto è di circa una trentina – spiega il dottor Davoli – un numero già considerevole per la nostra provincia ma ci proponiamo di allargarlo ulteriormente. Per questo facciamo affidamento sui nostri associati che sono circa 250, due terzi dei dentisti iscritti all’ordine nella provincia di Reggio.
È il consigliere, dottor Corradi, ad aggiungere a questo importante traguardo una nota di colore che testimonia l’attaccamento ai valori e all’operato della nostra Fondazione: La firma del protocollo d’intesa è avvenuta nella prestigiosa sala del tricolore del comune di Reggio Emilia dove nel 1797 è nato il vessillo verde-bianco-rosso che sarebbe in seguito diventato la nostra bandiera nazionale. Una sala che rappresenta il simbolo dell’impegno civile della città e per questo è stato particolarmente emozionante esporre qui anche la bandiera di Fondazione ANDI, quella che ho portato in tante missioni di volontariato, dal Ladakh all’Africa, e che così bene rappresenta l’impegno concreto di tanti colleghi e di un’intera categoria.