ANDI E FONDAZIONE ANDI per “Emergenza Ucraina”: ecco il rendiconto finale della raccolta fondi

“Credo che proviamo tutti lo stesso senso di ripugnanza, di angoscia e anche di impotenza di fronte a questa guerra. Possiamo solo unirci nel chiedere un immediato cessate il fuoco, la fine dell’invasione russa, l’invio di rapidi aiuti alla popolazione civile, l’avvio di trattative a oltranza, l’affidamento all’Onu di un ruolo di interposizione, il ristabilimento di una pace autentica basata sulla giustizia e il rispetto dei diritti dei popoli”.
(Liliana Segre)

Vogliamo partire dalle parole della Senatrice a vita Liliana Segre per rendicontare quanto fatto sinora per una guerra che ormai dura da più di un anno e i cui segni indelebili resteranno per quelli a venire. È sempre più evidente che l’esercito russo ha compiuto atrocità di massa contro i civili. Otto milioni di ucraini hanno lasciato il loro Paese: quasi una persona su cinque è dovuta fuggire. Il numero dei morti militari è incerto, si parla di 100 mila vittime, sia tra i russi sia tra gli ucraini, mentre sono presumibilmente oltre 20.000 i soli morti civili ucraini. Davanti a una tale dolorosa ingiustizia, ANDI, e Fondazione ANDI non potevano non cercare, per quanto possibile, di fare la propria parte. E così, in maniera molto veloce e spontanea, è nata la sottoscrizione “Give peace a chance”.
Una prima tranche di aiuti, 30.000 euro, è stata consegnata ad Emergency il 31 marzo 2022 per l’acquisto di farmaci. Una seconda tranche di altri 30.000 euro è stata data, sempre a Emergency, il 26 luglio 2022, per acquistare ulteriori medicinali. Tutti i farmaci sono stati distribuiti a vari ospedali di Kiev.
Clicca qui per vedere l’elenco dei farmaci acquistati.

Dopo aver contattato il Consolato Ucraino a Milano, abbiamo raccolto la loro richiesta di poter aver un generatore da 100kW. Questo è stato acquistato presso una ditta di Parma e consegnato al centro di smistamento del Consolato Ucraino il 22 febbraio 2023. Il generatore è costato 16.000 euro ed è stato recapitato al Servizio Medico di Guardia di frontiera dell’Ucraina, nel quartiere generale del Comune di R. Poliana, regione di Cherkasy. Il generatore verrà utilizzato per alimentare l’ospedale da campo mobile, allestito nella Regione di Sumy. Per ragioni di sicurezza, la Guardia di frontiera non ha potuto comunicarci l’esatta posizione geografica della struttura.
Clicca qui per leggere la lettera di ringraziamento del Console Ucraino di Milano.
Clicca qui per leggere la comunicazione ufficiale di dove è stato dislocato il generatore.

Un ringraziamento sincero a tutti i donatori che trovate, insieme a un preciso rendiconto dei soldi raccolti e di quelli spesi, elencati qui sotto.
Per il contributo grazie di cuore a 57 soci ANDI, a 7 non soci ANDI, all’associazione Aiop, a Forma Mentis srl e ancora ad ANDI Nazionale insieme alle sezioni provinciali ANDI Alessandria, ANDI Asti, ANDI Belluno, ANDI Bergamo, ANDI Biella, ANDI Bolzano, ANDI Bologna, ANDI Brescia, ANDI Brindisi, ANDI Cagliari, ANDI Campobasso, ANDI Catania, ANDI Catanzaro, ANDI Como-Lecco, ANDI Cosenza, ANDI Cuneo, ANDI Firenze, ANDI Forlì Cesena, ANDI Genova, ANDI Lecce, ANDI Lucca, ANDI Matera, ANDI Messina, ANDI Milano, Lodi, Monza e Brianza, ANDI Modena, ANDI Napoli, ANDI Novara, ANDI Padova, ANDI Parma, ANDI Pesaro-Urbino, ANDI Pescara, ANDI Piacenza, ANDI Pisa, ANDI Pordenone, ANDI Ragusa, ANDI Reggio Calabria, ANDI Reggio Emilia, ANDI Rimini, ANDI Roma, ANDI Rovigo, ANDI Siena, ANDI Siracusa, ANDI Sondrio, ANDI Torino, ANDI Trapani, ANDI Trento, ANDI Treviso, ANDI Trieste, ANDI Udine, ANDI Varese, ANDI Vercelli, ANDI Verona, ANDI Vicenza e ai Dipartimenti regionali ANDI Basilicata, ANDI Emilia Romagna, ANDI Friuli Venezia Giulia, ANDI Lombardia, ANDI Piemonte, ANDI Toscana, ANDI Veneto.

Inoltre ringraziamo il dott. Andrea Pelosi, socio ANDI Parma, che ci ha messo in contatto con l’azienda Bertoli Srl che in tempi rapidi e a condizioni particolarmente vantaggiose, ci ha fornito il generatore. Ringraziamo l’azienda di trasporti Esseci Srl che ha reso possibile la consegna del generatore al Consolato.