Diventare volontario in Fondazione ANDI significa entrare a far parte di un gruppo che condivide gli stessi valori di solidarietà e che contribuisce alle attività della Fondazione dedicando un po’ del proprio tempo ai numerosi progetti sia in Italia che all’estero. Tra questi i progetti legati all’attività clinica e di ricerca sulla Displasia Ectodermica e il Papilloma Virus, oppure il Programma di Promozione della Salute Orale nelle Carceri italiane a cui, per il momento solo a Rebibbia, si è aggiunta l’attività terapeutica, oppure ancora “Adotta un sorriso per un bambino” che offre cure odontoiatriche gratuite ai minori in affido e infine le missioni nei Paesi in via di sviluppo, come Guatemala o Ladakh.
Diventare volontario significa mettere il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri senza chiedere nulla in cambio. Per qualcuno è una vera e propria scelta di vita, per qualcun altro una vocazione, per altri ancora un modo per dare qualcosa, non solo al prossimo, ma soprattutto a se stessi.
Diventare volontari vuol dire non solo lavorare con le persone, ma per le persone.
Non solo in caso di emergenze, come sta avvenendo per il terremoto dell’Emilia Romagna, ma in generale nei diversi ambiti che la professione offre, diventare volontario consente di mettere a frutto le proprie competenze per migliorare le condizioni di vita delle persone più fragili, chiunque esse siano, ed essere consapevoli che, per quanto ciò che si fa possa sembrare poco, si può contribuire a fare la differenza. Nella vita delle altre persone come nella propria.
A dimostrare quanto la Fondazione ANDI ritenga fondamentale il ruolo del volontario, è già stata avviata una collaborazione con il COI, il Centro di Cooperazione Internazionale di Torino, con cui nel mese di aprile si e svolto un primo corso di formazione destinato ai volontari a cui hanno partecipato 48 medici e presto ne saranno istituiti altri.
Diventare volontario in Fondazione ANDI è molto semplice, basta cliccare qui e compilare il form