Dott. Guido Corradi

 
La nostra avventura inizia dalla caotica New Delhi, dove ci lanciamo alla ricerca di materiale e attrezzatura e dove acquistiamo il compressore d’aria per il mini riunito portatile, che sarà nostro fedele (e pesante) compagno di viaggio per i 2.500 km che ci separano da Leh. Dopo due giorni di viaggio in mezzo a paesaggi mozzafiato in zone tanto remote del mondo, attraverso strade improbabili, con la pioggia e con il sole, giungiamo alla nostra prima meta: Dharamsala, la cittadina che ospita il Dalai Lama e il suo Governo in esilio. Presso il Tibetan Dehlek Hospital teniamo un corso di formazione per operatori dentali locali, per una settimana, che vede la partecipazione di otto studenti, tra cui sette dentisti tibetani e un “monaco aspirante dentista” venuto dal lontano monastero di Rangdum, nello Zanskar. L’entusiasmo è alle stelle e non ci perdiamo d’animo neanche quando la febbre prova a mettermi k.o per qualche giorno. Il nostro impegno viene ripagato con la splendida riuscita del corso, che si rivela un grande successo, sia in termini professionali che umani.
 
Riteniamo importante insegnare tecniche operative di terapia odontoiatrica semplici, che non richiedono particolari attrezzature, come la tecnica OUT (Oral Urgent Treatement) e la tecnica  ART (Atraumatic Restorative Treatement) messe a punto dall’O.M.S. Ad ogni operatore dentale forniamo inoltre il materiale didattico e i kit per proseguire l’attività, che vengono accolti con grande riconoscenza.
 
Gli studenti hanno modo di mettere in pratica quello che hanno imparato, attraverso una giornata di “tirocinio pratico” svolta presso la ‘Nunnery’ di Jamyang, un monastero dove un centinaio di monache studiano filosofia, dialettica e retorica e non possono permettersi le cure odontoiatriche.
In questa atmosfera sacra e fuori dal tempo allestiamo uno studio improvvisato dove utilizziamo il mini riunito portatile e il compressore per la terapia conservativa, mentre in un “dental camp” all’aperto, mettiamo in pratica i trattamenti d’urgenza e impartiamo lezioni di igiene orale. Le monache vincono la loro iniziale paura e si affidano con fiducia alle mani dei provvidenziali dentisti europei e tibetani che lavorano assieme, tutti muniti di pettorina con il logo di Fondazione ANDI !
 
Presso questa comunità, attraverso la compilazione delle schede di rilevamento dell’indice “DMFT” (Decayed Missing Filled Teeth), è stato inoltre possibile raccogliere le prime indicazioni circa lo stato di salute dentale della popolazione locale. Un altro importante tassello per la continuazione dell’attività di Fondazione ANDI in questo territorio nei prossimi anni.
 
Ma la nostra missione non è finita; procediamo ancora verso nord, attraverso le pianure del Punjab fino al Kashmir, arrivando ai confini con Pakistan e Afghanistan, raggiungendo i ghiacciai e le cime innevate dell’Himalaya, superando il terzo passo più alto del mondo – a 5.350 metri di altitudine – e arrivando finalmente in Ladhak e alla città di Leh, la capitale, fermandoci di volta in volta nei villaggi e nei campi profughi tibetani improvvisando i “DENTAL CAMP” per prestare aiuto e cure alla popolazione locale. È qui che, finalmente, il nostro compressore e il mini riunito portatile, dopo essere stati trasportati per 2.500 Km, trovano la loro collocazione finale: sull’ambulanza portata da medici italiani e affidata ai nostri studenti più in gamba, che potranno così continuare il lavoro iniziato verso una popolazione che, prima di questa missione, era totalmente priva di assistenza odontoiatrica.

 

Premio Mosti 2011 al Dott. Corradi