Dal 2011 la nostra Fondazione ogni anno è in Ladakh per prestare cure odontoiatriche alla popolazione locale, per formare operatori sanitari e dare la possibilità a tutti di ricevere assistenza. Sono decine i colleghi che si sono avvicendati sulle alture del piccolo Tibet, a nord dell’India, e da quest’anno, dopo aver raccolto il testimone dal dottor Guido Corradi, a guidarli c’è il dottor Enrico Carlino di ANDI Cremona.
“Sono stato a Padum la prima volta nel 2014 – spiega il nuovo responsabile – e mi sono subito appassionato al progetto, a quei luoghi e a quelle persone. Insieme a tanti colleghi ho visto crescere e contribuito a costruire questa iniziativa di solidarietà internazionale e, letteralmente, anche l’ambulatorio odontoiatrico che oggi è il fulcro della nostra attività in loco. Sono soddisfatto del riscontro che il progetto Ladakh continua ad avere all’interno della nostra associazione, nonostante le sue oggettive difficoltà e sono fiducioso che possa continuare a svilupparsi. In questa appassionante missione, il volontario non è semplicemente un professionista che si reca sul posto per offrire assistenza ma è da subito, già dai mesi precedenti la partenza, parte integrante dell’organizzazione, qualcuno che concorre a trovare la soluzione ai problemi mano a mano che si presentano. Come è successo per i nove colleghi partiti la scorsa estate suddivisi in tre missioni consecutive; un team davvero in gamba, motivato, per lo più giovane e con tanta voglia di fare. Grazie alle qualità umane e professionali di queste persone, la nostra Fondazione ha potuto non solo proseguire nel consueto impegno di cura ma anche gettare le basi per qualcosa di nuovo. Il prossimo obiettivo è, infatti, quello di andare oltre il trattamento delle patologie odontoiatriche lavorando e insistendo maggiormente sulla loro prevenzione. Grazie alla presenza in agosto del dottor Ezio Calzavara, collega esperto e preparto nell’ambito della cooperazione odontoiatrica, abbiamo raccolto ulteriori dati clinici e implementato il quadro generale, da cui risulta che le patologie orali in quei luoghi sono estremamente diffuse. A questo si aggiungono i dati del Ministero della Salute Indiano che denunciano un indice di mortalità infantile superiore alla media, per lo più a causa di gastroenteriti infettive. Per queste ragioni, dal prossimo anno agiremo in particolare sui giovani, gli insegnanti e gli adulti per impostare e far comprendere loro l’importanza di adottare corrette prassi igieniche e alimentari, per evitare il più possibile l’insorgere di patologie infettive e del cavo orale e preservare così la buona salute generale e della bocca. Formeremo, inoltre, il personale locale perché ci affianchi in queste attività e le porti avanti in autonomia nei periodi in cui per noi è impossibile raggiungere quelle terre.
Il prossimo anno tornerò anche io a Padum per la stipula del nuovo Protocollo d’intesa con la comunità locale, sarò insieme ai volontari nella missione Ladakh 2019, spero che saranno numerosi i nuovi colleghi che si uniranno a noi”.