Fondazione ANDI onlus in Regione Toscana su invito di AIDDA presenta l’impegno dei dentisti contro la violenza

Un appuntamento importante il 7 marzo per Fondazione è stato quello in Regione Toscana per parlare del progetto “Odontoiatri sentinelle: mai più in silenzio contro la violenza sulle donne e sui minori”.

L’ invito di AIDDA, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda è stato fatto in occasione della presentazione del libro “AIDDA batte Covid”, uno spaccato di vita imprenditoriale al femminile in Italia dove si annotano le tante iniziative lungimiranti, i cambiamenti di produzione per non far affondare l’azienda, l’aiuto concreto dato dalle donne imprenditrici anche a quelli in difficoltà nel tragico periodo di questi ultimi due anni.

Erano presenti in qualità di relatrici la Presidente Nazionale di AIDDA Antonella Giachetti, la Presidente Toscana AIDDA Paola Butali, la giornalista Grazia Francescato, l’imprenditrice Theodossia Tziveli, l’autrice del libro Orietta Malvisi Moretti e la Vicepresidente di Fondazione ANDI Onlus Gabriella Ciabattini Cioni. Ospite d’onore il Presidente Eugenio Giani, governatore della Toscana che ha portato il suo saluto.

Particolare apprezzamento è stato dato da tutti alla lodevole iniziativa di ANDI che sta portando aiuto a tante donne che nel periodo Covid hanno pagato il maggior prezzo: perdita del lavoro con conseguenti problemi di indipendenza economica, problemi di salute e problemi legati all’aumento della violenza in famiglia con un elevato numero di femminicidi. Sapere come comportarsi dando i giusti consigli è la cosa più idonea per aiutare una vittima di violenza facendo emergere il gravissimo problema che resta purtroppo persistente nel tempo. Questo è lo scopo principale del nostro impegno che si è realizzato con il Vademecum per l’odontoiatra e con la Guida per il cittadino.

Oggi poi non riusciamo a immaginare un cambiamento positivo, come era prevedibile ormai giunti a “fine Covid”, perché la guerra in Ucraina avrà ripercussioni sfavorevoli per tutti noi. E il pensiero corre alle immagini di tante donne in fuga con i loro bambini, lasciando i mariti impegnati a combattere per il loro paese, come anche alle cittadine afgane già dall’estate in gravi difficoltà con il ritorno del giogo talebano.