Mi sono avvicinata al Progetto della Fondazione ANDI in Guatemala grazie ad un incontro casuale con un collega che, raccontandomi della sua esperienza avvenuta qualche anno prima, mi ha contagiata con il suo entusiasmo: sapevo gia`à di aver trovato il ‘mio progetto’.
Da qualche anno, infatti, ero alla ricerca di un’associazione di volontariato che mi permettesse di confrontarmi con una realtà diversa e di mettere a disposizione degli altri la mia preparazione odontoiatrica.
L’associazione “Sulla Strada” aveva previsto degli incontri settimanali nei mesi precedenti alla partenza, ma, pur avendoli frequentati con attenzione, non potevo certo immaginare la mole di lavoro che avrei trovato ad attendermi una volta sul campo.
Ricordo ancora la spossatezza che accompagnava tutti noi alla sera: eravamo stanchi, nel fisico e nella mente, ma allo stesso tempo attendevamo ansiosi una nuova giornata di lavoro.
In Guatemala, come in molti altri paesi poveri spesso dimenticati, la figura del medico è assai rara, ancor più quella del volontario disposto a dedicare tutte le proprie energie a quelle popolazioni che altrimenti non avrebbero altra possibilità di accedere a cure di questo tipo.
Dopo aver atteso il nostro arrivo per un anno intero, i nostri pazienti guatemaltechi ci hanno accolto con gioia, speranza e rispetto, e ci hanno dimostrato tutta la loro stima per il nostro lavoro sottoponendosi alle nostre cure con estrema fiducia e dignità.
Gran parte di loro erano bambini: la loro scarsa familiarita`à con i ‘camici bianchi’, e la barriera linguistica hanno reso spesso il rapporto difficile. Gli ostacoli sono tanti, dalle differenze culturali alla carenza di materiali, ma ogni successo è un’indescrivibile soddisfazione.
Questo importante progetto richiede però continuità. Per concretizzare l’aiuto offerto ai guatemaltechi e poter ottenere risultati a lungo termine bisognerebbe creare una struttura capillare di volontariato, coinvolgendo sempre più dentisti nella missione.
Ringrazio sinceramente tutte le persone che mi hanno permesso di vivere questa esperienza e tutti coloro con cui ho avuto il piacere di condividerla.
Dott.ssa Giulia Pierucci
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