Bianca Carpinteri

Tesoriere di Fondazione ANDI

Abbiamo fatto due chiacchiere con lei sulla Fondazione: ecco cosa ci ha risposto.

  • Anzitutto: perché Fondazione ANDI? Com’è nato il tuo impegno con noi?

Facevo già parte del consiglio direttivo ANDI Torino e mi è stato chiesto di entrare nell’esecutivo della Fondazione. Da un po’ di tempo meditavo di avvicinarmi al mondo del volontariato e ho pensato che fosse l’occasione che aspettavo per dare una mano all’interno di un ambito a me conosciuto e in cui avrei potuto essere utile.

 

  • Da molto tempo fai parte del team di dentisti volontari che organizza l’Oral Cancer Day di Torino. In cosa consiste il tuo impegno? Quali sono le vostre attività? Come riuscite a sensibilizzare i cittadini e come reagiscono davanti all’iniziativa e al tema che affronta? Qual è la cosa più curiosa che ti è capitata?/la domanda più strana che hai ricevuto?

Grazie alla sensibilità dei Presidenti e dei Consigli che si sono avvicendati nel tempo, da tanti anni ANDI Torino aderisce all’Oral Cancer Day. Siamo sempre presenti in centro città dove allestiamo un gazebo da cui distribuiamo materiale informativo e siamo affiancati da un mezzo mobile su cui eseguiamo le visite di prevenzione alle persone. Nell’ambito di ANDI Torino sono la persona che organizza la giornata e coordina il suo svolgimento. Ogni anno partecipano il Presidente con il Consiglio e molti colleghi che vengono coinvolti sia nelle visite sia nel contatto con la popolazione. La presenza del gazebo, e soprattutto del mezzo mobile, è un modo molto diretto e immediato di sensibilizzare le persone che inizialmente reagiscono con un po’ di sgomento poi però fanno domande e apprezzano molto l’iniziativa. Nel momento in cui si inizia a parlare si scoprono le diverse realtà ed esigenze della popolazione … è utile anche per noi! In realtà non mi sono capitate cose veramente strane … però ogni volta succede di incontrare qualche persona particolarmente bizzarra. La cosa che mi fa sempre riflettere è che ogni anno c’è sempre qualcuno che si stupisce di sapere che esiste anche il tumore del cavo orale: come se il tumore della bocca fosse “un’invenzione” recente!

 

  • Sei l’unica donna del Direttivo di Fondazione ANDI: come vivi il tuo ruolo di “quota rosa”?

Direi molto bene perché ho la fortuna di essere in un gruppo di persone molto sensibili e intelligenti con cui ho instaurato un rapporto di amicizia che prescinde il discorso quote rosa o azzurre. In più posso contare su Antonella e Manuela, le due valenti presenze femminili che lavorano per Fondazione: siamo poche ma molto agguerrite!

 

  • Tre aggettivi per raccontarti.

Appassionata ma anche razionale e decisa.

 

  • Tre parole per descrivere Fondazione ANDI.

Un organismo in continua evoluzione.

 

  • Cosa vorresti riuscisse a fare Fondazione ANDI nei prossimi 3 anni?

Mi piacerebbe che arrivasse sempre più capillarmente a risolvere, o quantomeno alleviare, le situazioni di difficoltà aiutando però contemporaneamente a cambiare il corso delle cose. Vorrei che nel suo campo di azione facesse la differenza e che sempre più soci si appassionassero alla loro Fondazione. Personalmente prediligo le missioni su territorio nazionale perché i problemi sono in continua crescita però so benissimo che anche all’estero c’è tanto da fare!

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