Ha superato le aspettative raggiungendo il ragguardevole numero di 70 partecipanti la quinta edizione del corso base “Volontariato e cooperazione odontoiatrica Internazionale” che si è svolta a Rimini nel corso di Expodental Meeting. Dedicato ai volontari interessati alle missioni di cooperazione internazionale e ai programmi di aiuto rivolti alle fasce più deboli e vulnerabili in Italia e all’estero, il corso anche quest’anno ha potuto contare sulla preziosa collaborazione dei colleghi del COI e del fondamentale supporto di Unidi. Obiettivo della formazione è quello di preparare adeguatamente i colleghi che desiderano partire in missioni all’estero o, semplicemente, aiutare ad approcciare correttamente le problematiche presentate da migranti, rifugiati e indigenti nel nostro Paese.
Expodental è stata dedicata non solo a chi desidera partire come volontario ma anche a chi volontario lo è già. Nello stand di Fondazione, anch’esso messo generosamente a disposizione da Unidi, sono state esposte 14 emozionanti immagini selezionate tra le tantissime fotografie giunte in Fondazione per ilcontest fotografico “Alleanza dentisti per il mondo”.
Ad aggiudicarsi il primo premio – secondo il giudizio di una giuria di esperti composta dall’illustratore Francesco Poroli e dalla fotografa professionista Ambra Zeni nonché dal Presidente della nostra Fondazione – è stata la fotografia Anamnesi del dottor Roberto Macis. Questa foto è stata scattata in Uganda, al St Mary’s Hospital Lacor di Gulu, – ci spiega Macis – e credo rappresenti la summa degli atteggiamenti che un medico e un volontario devono avere nei confronti dei propri pazienti e delle persone che scelgono di aiutare. Mettersi accanto a loro, con discrezione e dolcezza, specialmente in situazioni di grande difficoltà umana come quelle che abbiamo incontrato in questo viaggio, è fondamentale per fare bene il nostro mestiere. Sono molto felice del premio assegnatomi dalla Fondazione che userò per la mia prossima missione. Ad agosto, infatti, tornerò in India, al confine con il Tibet, dove per un mese contribuirò a curare i ragazzi della scuola locale e chi ne ha bisogno.
Il secondo riconoscimento è stato assegnato al dottor Andrea Betti per la sua Concentrazione. La foto risale al 2015 – racconta Betti – ed è stata scattata alla fine di una lunga giornata di lavoro a Bangalore, in India, dove mi trovavo con l’organizzazione Missione Calcutta. Il volontariato è da sempre nel mio modo di essere, qui ho potuto coniugarlo con la mia professione nella cura dei più piccoli. Ho letto del concorso di Fondazione ANDI solo un paio di giorni prima della scadenza e mi son detto il classico ‘perché no? ’. Sono davvero molto contento di aver partecipato e spero di poterlo fare anche il prossimo anno magari con le immagini del nuovo viaggio in India che ho in programma per marzo 2017.
Al dottor Giuseppe Catalano è andato il terzo premio per la sua foto Prevenzione che ritrae un allegro gruppo di bimbi alle prese con dentifricio e spazzolini. Scegliere tra 1750 foto scattate durante questa esperienza in Madagascar – racconta il medico – è stato davvero arduo ma sono felice che proprio una che ritrae i tanti bambini che ho incontrato abbia meritato un premio. Sono padre di cinque figli ormai grandi ma grazie ai miei piccoli pazienti africani sono tornato di nuovo un po’ bambino. Tra una visita e l’altra ho ricominciato a giocare, giochi semplici fatti con poco, con una palla di stracci, ombre sul muro e tanti sorrisi. Un’esperienza unica e indimenticabile che ancora mi commuove e che mi ha fatto capire cosa sia il mal d’Africa!
Da quest’anno il concorso ha previsto anche un premio social, un quarto riconoscimento infatti è stato assegnato alla fotografia che si è aggiudicata il maggior numero di “Mi piace” sul profilo Facebook della Fondazione. Con 130 Like è Lavorando della dottoressa Giuseppina De Sio. Vado in Brasile con i missionari della Consolata da molti anni e questa foto è stata scattata a Salvador de Bahia, un luogo in cui povertà, mancanza di strutture sanitarie e fame la fanno da padroni. Qui cerco di fare la mia parte per offrire un destino differente a chi vive schiavo dell’abbandono, dell’ignoranza e della mancanza di prospettive.
Anche quest’anno sono state molte le foto inviate dai colleghi e a tutti i partecipanti va il nostro grazie. Oltre a quelle premiate, tutte entreranno a far parte dei futuri calendari di Fondazione e contribuiranno a documentare le tante sfaccettature del nostro lavoro.